Secondo i dati della FDA (Food and Drug Amministration, l'ente statunitense per gli Alimenti e i Farmaci), nel 1978 ben 1,5 milioni di americani sono dovuti ricorrere al ricovero ospedaliero per aver fatto uso di medicinali intesi a "curare" un qualche disturbo, e una volta ricoverato circa il 30% ha subito danni ulteriori a causa delle terapie a cui è stato sottoposto in ospedale. Il numero di persone uccise annualmente dai farmaci si aggira intorno alle 140.000 unità (peggio della guerra in Iraq).
E ciò secondo la FDA. L'industria sanitaria è oggi una delle più importanti del Nord America, seconda solo all'industria alimentare con relativa distribuzione.
La stessa situazione è riscontrabile anche in tutti gli altri paesi industrializzati, dove i cittadini vengono "protetti" da un sistema sanitario che promuove il consumo di medicinali chimici e terapie dispendiose, sottraendo ai contribuenti in buona fede miliardi di contributi fiscali, che affluiscono direttamente nelle casse del cartello chimico-medico.
vedi: http://www.facebook.com/photo.php?fbid=484037748340743&set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=3&theater
Lasciate che i medici scioperino!
Di conseguenza, non può essere considerato un caso che nel 1973 il tasso di mortalità in Israele durante lo sciopero di 29 giorni dell'intera classe medica abbia registrato il record minimo. Secondo i rilevamenti statistici della società delle onoranze funebri di Gerusalemme, il numero dei funerali diminuì in quei giorni quasi del 50%.
Lo stesso accadde nel '76 in Colombia durante uno sciopero dei medici a Bogotà, la capitale. Il National Catholic Reporter riferì che durante i 52 giorni di durata della protesta i decessi diminuirono del 35%. Questi dati furono poi confermati dalla società nazionale delle onoranze funebri. Fenomeni analoghi sono stati registrati in California pochi anni fa e in Gran Bretagna nel 1978.
Se i medici volessero davvero prolungare la vita dei loro pazienti dovrebbero considerare di entrare in sciopero permanente e andare a pescare, come proposto dal dott. Robert S. Mendelsohn dell'Università dell'Illinois (Chicago), autore del celeberrimo bestseller Confessions of a Medical Heretic (Confessioni di un medico eretico) e di una rubrica settimanale, The People's Doctor (Il dottore del popolo), che fino alla sua morte appariva in più di duecento quotidiani statunitensi.
Eppure nulla sembra in grado di scuotere le convinzioni dogmatiche di una maggioranza già sottoposta a un lavaggio di cervello talmente accurato da farle credere che l'arte medica abbia oggi raggiunto il suo livello più alto, nonostante che un intero esercito di medici sia dell'opinione opposta.
Dall'Autore di IMPERATRICE NUDA, Hans Ruesch: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia.
Stampa Alternativa
A cura e con un saggio di Marco Mamone Capria
Vedi la descrizione: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1
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