Tratto da: I Diari di Michelle Rokke (XVI Parte)
Questi Diari parlano da soli, non c’è bisogno di commento.
Ma un’importante riflessione va fatta:
non è solo in HLS che succedono queste cose, perché i laboratori di vivisezione, in ogni parte del mondo, sono
gli stessi.
Si fanno gli stessi test, ci sono lo stesso tipo di persone che ci lavorano.
Non è verosimile che solo in HLS accada questo mentre in tutti gli altri laboratori del mondo, Italia compresa, i vivisettori siano persone ammodo che mai farebbero del male a un animale e che “ospitano” nelle condizioni più confortevoli animali di ogni specie, come loro vorrebbero farci credere.
Non sta in piedi, non è possibile.
Gli esperimenti che si fanno sono gli stessi dappertutto,
e le regole, la prassi, il tipo di gabbie, sono sempre uguali, in ogni posto del mondo.
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"Michelle Rokke Diary"
See:http://www.shac.net/HLS/exposed/michelle_mokke_diary.pdf
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16/4/1997 Mercoledì HLS
L’equipe di cardiologia ha fatto esercitazioni chirurgiche su diversi ratti in vista di uno studio di validazione per la DSI.
Due dei ratti operati da Rodney sono morti prima della fine dell’operazione.
La prima volta gli ho chiesto se il suo ratto stava respirando; mi ha risposto di sì e ha continuato a lavorare.
Gli ho detto che secondo me aveva smesso.
Ha cercato di rianimarlo soffiando in una siringa che gli aveva messo sulla bocca ma il ratto era già morto stecchito.
Aveva un colorito cadaverico ed era morto da diverso tempo. Rodney pensa sempre che se si vede battere il cuore
va tutto bene.
Il secondo ratto è morto nello stesso modo: lo stava operando, io mi sono chinata e ho accennato con aria interrogativa al pallone che indica la respirazione e allora ha visto che era morto.
Mentre stava operando Al, Irene ha notato che la pompa dell’apparecchio per l’anestesia non stava funzionando
bene.
Il ratto sul lato destro del tavolo continuava a svegliarsi e l’anestesia veniva regolata mentre qualcuno lo teneva fermo.
Mentre aspettavamo una pompa di ricambio e che Mike T. venisse a sostituirla Lisa ha dovuto fisicamente tener
fermo il ratto di Rodney.
Il ratto era seduto dritto sul tavolo, con le gambe posteriori legate e la coda che si agitava selvaggiamente mentre cercava di fuggire.
Aveva l’addome aperto e si vedevano gli organi interni.
Rodney ha continuato ad operare mentre Mike sostituiva il pezzo.
Mentre aspettavamo ho cercato di prendere la macchina per le anestesia dalla stanza delle prechirurgie ma la pompa era avvitata al pavimento e non si poteva spostare.
Ho continuato a chiedere a Rodney e ad Al se volevano spostare i ratti nell’altra stanza fino a quando Mike non avesse finito di aggiustare la pompa, ma hanno detto di no.
A un certo punto, mentre Mike stava lavorando, Rodney
gli ha detto di sbrigarsi. Ha fissato la coda del ratto al tavolo con un pezzo di nastro perché sbatteva da tutte le parti e Lisa non riusciva a tenere fermi contemporaneamente il ratto e la coda.
I problemi con la macchina per le anestesie sono continuati per tutta la giornata e i ratti passavano direttamente dalla veglia alla morte.
Più tardi Al ci ha detto che la lunghezza del tubo è misurata con precisione e che da essa dipende la quantità di gas che l’animale inala.
Rodney e io gli abbiamo detto entrambi che il tubo era stato tagliato due volte per fare delle riparazioni a un’altra
macchina.
Quando me ne sono andata Al e Rodney stavano discutendo se era possibile che qualche centimetro di tubo avesse avuto un effetto così devastante sui ratti.
Ho chiesto a Gene, ad Al, a Lisa, a Rodney, a Yao e a Irene chi fosse responsabile dei controlli sulle macchine prima dell’inizio degli interventi chirurgici e nessuno mi ha risposto.
In sala operatoria durante l’incidente con la pompa era
presente in qualità di osservatrice Carol A. della filiale britannica di HLS.
Tutti i presenti facevano finta che non ci fossero problemi seri con l’anestesia anche mentre Lisa teneva fermo il ratto di Rodney.
Anche la pompa della stanza delle prechirurgie funziona malissimo: l’interruttore deve essere in una posizione particolare altrimenti smette di funzionare.
Ne ho parlato ad Al, Irene, Gene, Rodney e Brian ma nessuno è sembrato recepire il problema.
Alla fine Yao l’ha sistemata da solo – non so che cosa
abbia fatto né quanto ne capisca ma a quanto ne so nessun altro l’ha anche solo guardata. [Non ricordo di preciso quand’è che Yao ha riparato la pompa, se è
stato nel corso del fine settimana, quel giorno o il giorno dopo.]
I cani dello studio sulle fratture ossee sono stati suddivisi in gruppi di dosaggio e finalmente esiste un protocollo firmato.
Lisa mi ha detto di aver messo nel registro dello studio il modulo standard, quello che si mette sempre e che
dice che i cani sono stati ordinati senza un protocollo firmato. La formulazione vaga del modulo occulta la violazione grazie a espressioni come “prima della distribuzione di un protocollo definitivo” o qualcosa del genere [controllare il modulo in ufficio].
A pranzo Al mi ha detto che oggi ho contravvenuto due volte alle procedure operative standard, una volta quando ho portato una bibita nella stanza 955 durante la nostra riunione e un’altra quando non mi sono tolta il camice grigio da laboratorio prima di andare in mensa.
Non ho sentito nominare da nessuno le procedure operative standard quando i ratti sbudellati strisciavano giù dal
tavolo operatorio.
Ho visto Lisa pulire lo studio 3627 senza togliere i cani dalle
gabbie.
Quando ho detto a Gene che non riesco a capire come vadano fatte le cose perché parecchia gente non segue le procedure operative standard e i protocolli, e perché, come gli ho detto già altre volte, ciascuno mi dà indicazioni
diverse, mi ha risposto di rispettare sempre le regole a meno che tutti gli altri non facciano diversamente e a meno che fare le cose secondo le regole non crei intoppi nel lavoro.
Ho detto a Gene che non capisco la Buona Pratica di
Laboratorio.
Gli ho detto che per me è difficile conciliare il fatto che tutti passano ore ogni giorno a esaminare i registri della cura animali in cerca di cose come degli otto che secondo loro non hanno la forma giusta.
Gli ho detto che durante il fine settimana ho dovuto fornire un chiarimento su un segno di spunta: che qualcuno mi ha obbligata a riscrivere un segno di spunta perché nel segno che avevo tracciato il tratto verso il basso si estendeva al di là di quello verso l’alto e ho dovuto aggiungere una nota e riscrivere il segno di spunta e tutto questo
succede mentre la gente non si dà neppure la pena di far uscire i cani dalle gabbie quando pulisce.
Gene ha reagito dicendo che non aveva idea che succedessero cose del genere e che si rendeva conto della mia posizione, che la cura degli animali dovrebbe essere almeno altrettanto importante della burocrazia.
Quando l’ho guardato sollevando le sopracciglia si è affrettato a dire “o forse anche più importante”.
Gene mi ha detto che sa che cosa voglio dire quando parlo di cose fatte male.
Si è lamentato con me che proprio l’altro giorno aveva chiesto a qualcuno dell’unità di cardiologia di verificare che nell’equipaggiamento della sala operatoria ci fosse
abbastanza ossigeno.
Gli avevano detto che c’era.
Più tardi avevano un animale sul tavolo operatorio e l’ossigeno è finito.
Non c’era una bombola di riserva in dotazione e Gene è dovuto correre in medicheria per farsene dare un’altra.
Ha detto che le bombole non erano state riposte nel posto solito e che per riuscire a trovarla ci hanno messo un sacco di tempo.
Gene ha detto che useremo un primate della colonia di riserva per le esercitazioni di venerdì.
Ci ha detto “C’è una scimmia a cui Terry vuol praticare
l’eutanasia perché sta male e la terremo in vita fino a venerdì così potremo tagliuzzarla un po’.”
Ha detto che lo studio di validazione DSI sui ratti lo stiamo
facendo solo per farlo vedere alla collega in visita dal Regno Unito, Carol A.
Ha detto che i cani del DSI li useremo per uno studio sulla sicurezza dei farmaci – gli somministreremo delle sostanze che gli alterano la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca e le monitoreremo, poi li sacrificheremo.
Un primate della stanza 3221 è uscito dalla gabbia ed è stato morso da alcune delle altre scimmie.
Ha un’enorme ferita sul braccio e sulla mano.
Il giorno dopo l’intervento si è strappato i punti.
Lisa mi ha chiesto se avevo intenzione di andarmene.
Le ho detto che ci sto pensando e le ho ripetuto esattamente quello che avevo detto a Gene stamattina, che la gente non tira neppure i cani fuori dalle gabbie mentre io devo
riscrivere i segni di spunta.
Lisa ha riso e mi ha detto che lo sa.
Sono passata accanto alla stanza 949, lo studio 3282, e ho visto Lisa pulire le gabbie dei cani con i cani ancora dentro.
Ha visto che la guardavo e quando sono entrata nella stanza quindici secondi dopo con la videocamera in funzione
stava cercando di tirare fuori una cagna bagnata e spaventata dalla sua gabbia.
Sono stata sorpresa di vedere Lisa che puliva proprio questa stanza senza tirare fuori i cani perché mi racconta sempre che passa un sacco di tempo ad accarezzare ognuno dei cani ogni volta che entra per effettuare le osservazioni o
per somministrare il cibo o per qualunque altra ragione.
Ritengo che innaffiare con la cannella un cane già terrorizzato sia sufficiente a cancellare gli effetti di
tutte le sue carezze rassicuranti.
Ho visto l’ordine di sacrificio sulla porta dello studio PrXXX.
Otto scimmie verranno tenute in vita per un periodo di ripresa.
Sono quattro degli animali del gruppo di controllo e quattro di quelli del gruppo cinque, due di ciascun gruppo per ogni stanza.
L’uccisione di James è prevista per venerdì.
Stephanie stava portando le scimmie nella stanza delle necroscopie e spuntava i loro numeri dalla lista delle eutanasie man mano che morivano.
Per tutta la giornata l’ho vista trasportare primati sotto sedativo avvolti come neonati addormentati in
sacchi della spazzatura, lungo il corridoio, fino alla stanza delle necroscopie.
Nel pomeriggio sono riuscita a entrare e a chiedere se potevo guardare.
Ho visto che il primate che stavano uccidendo, il numero 1071, era pieno di tagli e piaghe sulle gambe – piaghe del genere ne ho viste parecchie volte dopo copiosi e frequenti prelievi di sangue, e questi primati sono stati sottoposti a prelievi per le precedenti ventiquattro ore.
Ho chiesto ai tecnici delle necroscopie se per lavorare in quel reparto c’è bisogno di una laurea.
Mi hanno detto di no, che a volte prendono diplomati che hanno appena finito la scuola superiore.
Stephanie e uno dei tecnici delle necroscopie stavano cercando di trovare una vena per iniettare qualcosa a uno dei primati del gruppo uno.
Ho visto la mano del primate contrarsi freneticamente mentre cercavano.
Stephanie lo teneva fermo e il tecnico delle necroscopie faceva l’iniezione.
In passato ho visto i necroscopisti tagliar via grossi pezzi di carne dalle braccia delle scimmie per esporre le vene.
Il necroscopista aveva già iniettato parte della sostanza quando si è accorto che non stava entrando nella vena.
Stava solo accumulandosi sotto la pelle, che si stava gonfiando.
Hanno cambiato braccio e hanno tentato di nuovo, e alla fine sono riusciti a somministrare la soluzione.
Erano passati al più pochi secondi quando il necroscopista ha dato un colpetto sull’occhio del primate e ha chiesto se era morto e poi si è allontanato.
Dopo che è uscito dalla stanza, Rich è entrato per effettuare la necroscopia lamentandosi che a farla avrebbe dovuto essere H. e che lui non era stato avvisato che sarebbe toccato a lui fino a pochi minuti prima.
Ha dato un colpetto sugli occhi semichiusi del primate con il manico del bisturi chiedendo “Sei morto?” prima di cominciare a incidere.
Ha aperto completamente la cavità toracica troncando un’arteria (una vena??), ha visto che il cuore continuava a pompare sangue e ha detto “Dovresti essere più morto.
Mi dispiace” e ha continuato a tagliare e asportare pezzi.
Ha passato le viscere al Dottor B. che era entrato un attimo solo per esaminarle ed effettuare dei prelievi istologici.
Mi hanno detto di aver trovato parassiti intestinali in circa
la metà dei primati (controllare il video per le parole precise e il numero), li hanno chiamati vermi e io gli ho chiesto se erano gli stessi che si trovano nel bestiame.
Nessuno mi ha risposto ma mi hanno detto di aver trovato sopratutto uova negli intestini e un solo verme adulto.
Ho chiesto come fosse possibile visto che gli animali vengono sottoposti a un trattamento antiparassitario di routine durante il periodo di quarantena non appena arrivano.
Stephanie mi ha detto dopo che le è stato riferito che le scimmie provenivano da un qualche paese straniero e che se avevano dentro molti vermi sarebbe stato difficile riuscire a liberarli di tutti i parassiti.
Quando Rich ha asportato gli occhi alla scimmia ha chiesto a Valerie, che stava etichettando i tessuti, se il destro e il sinistro andavano tenuti separati.
Lei gli ha risposto che fino a quel momento non era stato fatto e lui ha fatto una battuta sul fatto che era dal 1960
che non succedeva.
Rich e il dottor B. lanciavano pezzi di primate su degli asciugamani di carta e dei vassoi mentre Valerie li etichettava.
Poco dopo del primate non era rimasta che una massa piatta sanguinolenta, che è stata rapidamente spazzata via e
gettata nel bidone dell’immondizia all’altro capo del tavolo quando Stephanie ha messo dentro la testa per chiedere se erano pronti per il prossimo.
Mi sono costretta ad entrare e a parlare a James per l’ultima volta.
Non volevo – sono passata accanto a tutte le gabbie vuote con le porte spalancate della stanza accanto, sapendo che i loro occupanti adesso si trovavano in sacchi insanguinati nel congelatore in fondo al corridoio.
Il mio piccolo amico mi ha guardata e si è sporto in maniera da permettermi di accarezzargli la pancia un’ultima volta e quando gli ho detto addio è subito ricaduto nella sua posizione fetale.
Nello studio 3627 uno dei cani si è spezzata un’unghia.
Tutta la gabbia era piena di sangue e anche il cane ne era ricoperto.
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23/4/1997 Mercoledì HLS
Ho chiesto a Irene se domenica ha dato da mangiare ai cuccioli in quelle due stanze.
Ha detto naturalmente sì.
Le ho detto che tutte le ciotole erano vuote – che non ho trovato nulla da buttar via.
Si è limitata a sorridere e le ho chiesto se ha usato lo stesso metodo che usa con i cani grassi, se ha dato da mangiare
di meno ai cuccioli perché spesso si finisce per buttare via della roba.
Ha riso e ha risposto “Mi conosci troppo bene, conosci tutti i miei segreti.”
Mi sono sentita malissimo al pensiero che i cuccioli non ricevano abbastanza da mangiare.
È previsto che ieri e oggi gli vengano impiantati dei cateteri
femorali, perché non dargli almeno la giusta quantità di cibo?
Yao e io abbiamo fatto la maggior parte delle preparazioni alle chirurgie.
Gene ha intubato i primi due o tre cani e Yao gli altri.
Gli è stato somministrato del propofil per via endovenosa nella gamba anteriore attraverso un butterfly.
Yao ha avuto grandi difficoltà a trovare le vene su quasi tutti i cani.
Lisa ha cercato un paio di volte di spiegargli come fare.
La maggior parte delle volte Yao si è limitato a punzecchiare qua e là fino a che non è riuscito a imbattersi in una vena e a trovare del sangue.
Almeno uno dei cani ha dovuto essere sedato con la mascherina perché non gli è riuscito di trovare la vena.
Oggi la maggior parte degli interventi sono stati eseguiti da Al e da Brian, ieri da Yao e da Irene.
È venuto ad assistere un impiegato del Controllo qualità.
Irene è entrata nella stanza delle prechirurgie e ha detto a Gene che Rodney stava togliendo il tubo endotracheale al cane semplicemente tirando via il pallone, facendo esplodere il manicotto invece di sgonfiare il manicotto con la siringa.
Irene ha detto che pensava che bisognasse conservare i tubi e riusarli – e anche ieri Rodney aveva fatto la stessa cosa.
Gene ha detto “Ieri gli ho chiesto che fine avessero fatto tutti i tubi che avevamo usato e mi ha risposto che non lo sapeva.”
Questo episodio e quello della bombola d’ossigeno che si è verificato la settimana scorsa sono solo due esempi fra tanti di quanto sia frequente per i dipendenti della HLS mentire affermando di aver fatto qualcosa che in realtà non hanno fatto oppure sostenere di non sapere qualcosa che in realtà sanno benissimo.
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24/4/1997 Giovedì HLS
Rodney ha chiesto a Irene se può aiutarla a effettuare i prelievi preliminari all’esperimento nello studio 3627.
Le ha detto che era in grado di farlo.
Quando lei me l’ha raccontato ho riso e le ho chiesto se gli credeva – se davvero credeva che fosse in grado.
Mi ha risposto di sì.
Ho tenuto fermi i cani a Rodney e mi sono resa immediatamente conto che, se anche era vero che sapeva come si fa un prelievo, era diverso tempo che non ne faceva, e che non aveva mai usato le provette sotto vuoto.
Ha mosso l’ago di qua e di là dentro il collo del cane e quando finalmente si è imbattuto nella vena il sangue non è entrato nella provetta perché prima ancora di cominciare l’aveva già perforata.
Spingere l’ago nella provetta sottovuoto prima di farlo entrare nella pelle fa entrare aria.
Ha consumato almeno cinque provette muovendo ogni volta l’ago a caso nel collo del cane.
Due volte ha procurato immediatamente al cane degli enormi ematomi perché ha perforato la vena da una parte
all’altra e il sangue si è raccolto sotto la pelle.
Alla fine ha chiesto a Irene di fare lei il prelievo a quel cane e lei gli ha spiegato come evitare di far entrare l’aria nelle
provette.
Si è lamentato del fatto che i cani portassero le camicie di
forza e i collari di gommapiuma, ha detto che questo
rendeva più difficile trovare il punto giusto.
Ha provato con un altro cane e poi ha colto la prima occasione di uscire dalla stanza per aiutare qualcun altro a fare qualche altra cosa.
Lisa e Irene hanno finito loro di fare i prelievi ai cani.
Dopo che Rodney è uscito dalla stanza Irene ha detto a me e poi a Lisa e a Yao che era evidente che Rodney non aveva mai usato delle provette sottovuoto in vita sua.
Ha detto che era evidente da subito che non aveva la minima idea di come andassero effettuati i prelievi con questa procedura.
Rodney sostiene di avere una lunga esperienza chirurgica su cani di grossa taglia e dice di aver lavorato in una clinica veterinaria con servizio di pronto soccorso dove aveva mansioni come suturare animali che avevano subito incidenti o effettuare eutanasie.
È una persona con cui spaventa dover lavorare perché ha una fiducia completamente infondata in se stesso e non ammette mai di non essere in grado di fare qualcosa.
Si offre volontario e si butta cercando di bluffare.
È molto difficile dover mettere un piccolo animale fiducioso sul tavolo davanti a lui e doverlo guardare mentre si sforza di passare per un esperto a spese dell’animale.
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Tratto da: I Diari di Michelle Rokke
Vedi qui:
http://www.agireoraedizioni.org/materiali/rokke_diario.pdf
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HLS:
la verità dietro il cosiddetto “campo di concentramento”
degli animali in Gran Bretagna.
Vedi qui: http://www.hansruesch.net/articoli/HLS.htm
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Questo è un video girato dentro H.L.S.
Vedi qui:
http://www.youtube.com/watch?v=YEJ0ZgFrtXE
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Vedi anche l'album in preparazione, I Diari di Michelle Rokke.
https://www.facebook.com/media/set/?set=a.381100875328792.1073741846.333444633427750&type=3
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Crimini Nascosti Documentario sulla Vivisezione.
Hidden Crimes (Documentary on Vivisection)
Vedi qui: (See Here):
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=262878080518855&set=a.262876663852330.1073741830.262679123872084&type=3&src=https%3A%2F%2Ffbcdn-sphotos-e-a.akamaihd.net%2Fhphotos-ak-frc3%2F968866_262878080518855_278153483_n.jpg&size=600%2C450
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Informazioni Scientifiche
Vedi qui:
<<www.hansruesch.net>>
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The campaign Stop Huntingdon Animal Cruelty (SHAC) was set up at the end of 1999 by a group of activists who had successfully closed down lab animal breeders, Consort kennels and Hillgrove cat farm.
Both of these campaigns ended with the businesses closing down and hundreds of animals being safely rehomed instead of tortured in laboratories.
In 1996 SHAC started a campaign against Consort kennels near Hereford. Over eight hundred beagles were kept at the kennels waiting to be sold to labs like Huntingdon Life Sciences (HLS).
http://www.shac.net/SHAC/shac_intro.html
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"Michelle Rokke Diary"
See:http://www.shac.net/HLS/exposed/michelle_mokke_diary.pdf
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