Ogni farmaco, per ottenere dalle autorità competenti l'autorizzazione alla vendita, deve prima essersi dimostrato innocuo in prolungate prove su animali.
Sennonché, le prove su animali non hanno il minimo valore ai fini della sicurezza pe...Visualizza altro
Sennonché, le prove su animali non hanno il minimo valore ai fini della sicurezza pe...Visualizza altro
Le nuove malattie
Il caso Oxychinol
La truffa sistematica perpetrata dall'onnipossente "Sindacato Chimico" in combutta con gli Istituti Superiori della Sanità a detrimento del gregge umano cresce ogni giorno. Eppure ogni giorno viene alla luce che i "nuovi farmaci" (perlopiù si tratta sempre degli stessi vecchi farmaci, come ingredienti identici ma in combinazioni diverse e con altre etichette) non solo sono incapaci di curare malattie che la natura saprebbe curare meglio da sola, se gliene venisse accordata la possibilità, ma producono malattie del tutto nuove.
Nell'agosto 1978 dal Giappone venne la notizia che tre fabbricanti di farmaci insieme al governo giapponese erano stati giudicati colpevoli di aver venduto medicine contenenti Oxychinol (anche chiamato Cliochinolo), responsabile di una nuova grave malattia del sistema nervoso: la neuropatia mielo-ottica subacquea, in breve SMON. I fabbricanti - Takeda, Ciba-Ceigy Japan e Tanabe Seijaku - vennero condannati insieme alle autorità sanitarie giapponesi a pagare un indennizzo di 3,25 miliardi di yen (a quell'epoca circa 17 milioni di dollari o cinque milioni di sterline) a 133 danneggiati o ai loro eredi. Così si era concluso il primo dei più di venti processi in corso a quell'epoca.
La parte civile aveva dimostrato che lo SMON era causato da farmaci venduti con la promessa di curare miracolosamente ciò che i fabbricanti avevano chiamato una "diarrea estiva", definizione assai poco scientifica per un innocuo disordine intestinale che colpisce molti turisti in paesi tropicali; gli americani la chiamano in modi diversi, per esempio la "diarrea del soldato" o la "vendetta di Montezuma", e gli inglesi "mal di pancia spagnolo", e di solito passa entro 48 ore. A condizione che non s'ingerisca il "miracoloso" Oxychinol, venduto in tutto il mondo sotto diverse etichette (Mexaform, Enterovioformio, Intestopan, Sterosan e così via) con la raccomandazione di assumerlo al primo sintomo d'indigestione o, meglio ancora, in via profilattica, ossia prima di aver sviluppato difficoltà intestinali (che il farmaco invece provoca!).
Fu necessario contare perlomeno mille morti e 30 mila casi di cecità e/o paralisi degli arti inferiori in Giappone prima che si capisse che casi analoghi fino allora inspiegabili di cecità e paralisi in Olanda, Danimarca, Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Italia, Svezia ecc. erano stati causati da farmaci contenenti Oxychinol. Una scoperta che smentì il ridicolo alibi della Ciba-Geigy secondo cui soltanto giapponesi erano stati colpiti dalla malattia e pertanto erano loro stessi colpevoli di quella catastrofe nazionale, perché si erano fidati troppo delle promesse dei fabbricanti.
Nel 1979 un medico svedese, il dott. Olle Hansson, professore di Pediatria Neurologica all'Università di Göteborg, pubblicò un libro su quanto era venuto alla luce in un tribunale di Tokyo che lo aveva convocato come testimone al primo processo sugli effetti dell'Oxychinol [O. Hansson, Arzneimittel-Multis und der SMON-Skandal (Le multinazionali del farmaco e lo scandalo dello SMON), Z-Verlag, Basilea e Arzneimittel-Informations-Dienst, Berlino]. Questo libro non lascia dubbi sul fatto che ci sono fabbricanti di farmaci che non si peritano di camminare sui cadaveri - cadaveri umani - per arrivare al loro scopo di vender farmaci lucrosi nascondendone i pericoli. Nel solo Giappone, l'Oxychinol era venduto sotto 168 marche diverse.
Le molte scoperte scioccanti del dott. Olle Hansson includevano la rivelazione che i protocolli di ricerca della stessa Ciba-Geigy, risalenti addirittura al 19 giugno 1939, dimostravano che i ricercatori svizzeri erano riusciti ad avvelenare un buon numero di animali, assaliti da violente convulsioni e difficoltà respiratorie non appena avevano ingerito dell'Oxychinol. La maggior parte di essi finì col morirne. Nonostante questi risultati, che vennero mantenuti segreti, la Ciba-Geigy vendette il pericoloso farmaco in tutto il mondo, limitandosi ad avvertire i consumatori nel foglietto illustrativo che "esso non dovrebbe essere somministrato agli animali da compagnia".
Questo che cosa prova? Chiaramente, che i ricercatori stessi non credono che le prove sugli animali siano valide anche per l'uomo: esattamente quello che noi stiamo dicendo a tutto il mondo da trent'anni.
Il 28 aprile 1980, all'Hotel Penta di Ginevra, ebbe luogo una conferenza stampa a cui parteciparono 37 reporter internazionali convocati da un comitato giapponese. I partecipanti comprendevano avvocati e autorità mediche venturi da Giappone, Malaysia, Australia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svizzera, Sri Lanka, USA, Francia, Svezia, Norvegia e Italia.
Emerse da questa conferenza che la Ciba-Geigy non aveva tenuto alcun conto dei disturbi che il Cliochinolo aveva già causato agli animali su cui lo aveva provato, probabilmente ben sapendo che ciò non significava nulla, e lo aveva messo in commercio egualmente.
I protocolli di quella conferenza furono poi pubblicati in Giappone. Segue un estratto della prefazione di Hiroshi Izumi, avvocato di Tokyo.
Sono trascorsi nove anni da quando le vittime dello SMON hanno iniziato le azioni legali contro lo Stato, Ciba-Geigy (Japan) Limited, Takeda Chemical Industries Ltd, e Tanebe Seiyaku Co., Ltd. Il numero di accusatori da quando quel processo ebbe inizio il 28 maggio 1971 ha ormai raggiunto quota 5500.
La Corte distrettuale sul caso SMON il 3 agosto 1878 decise quanto segue:
"L'ufficio centrale della Ciba Geigy a Basilea ha stilato rapporti dai quali si evince che cani ai quali era stato dato dell'Enterovioformio o Mexaform spesso sviluppavano attacchi epilettici e morivano. La compagnia ha diffuso un avvertimento tra i veterinari di non usare questo medicinale in trattamenti veterinari. Però, nonostante questi medicinali fossero stati prodotti per consumo umano, non solo non hanno preso alcuna misura per avvertire i consumatori del pericolo, ma anche, come già menzionato, hanno continuato ad assicurare l'assoluta sicurezza dell'Enterovioformio e del Mexaform in Giappone […]
Continuano ancora a vendere Clochinolo in molti paesi senza le avvertenze adeguate.
A Mrs. Heidi Anderson, una signora svedese che ha partecipato a questa conferenza, era stata diagnosticata una sclerosi multipla, ma oggi è chiaro che lei è una vittima dello SMON procuratore dal Clochinolo.
E' un atto criminale che la Cibe-Geigy e altre multinazionali farmaceutiche continuino a vendere nel Terzo Mondo medicinali che sono proibiti nei paesi sviluppati.
(Geneva Press Conference on SMON: Proceedings, Copyright 1980 by the Org. Committee of Geneva Press Conference on SMON, Sth Fl., Yamaichi Bldg., Tokyo 160)
(continua … )
Dall'Autore di IMPERATRICE NUDA, Hans Ruesch: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia.
Stampa Alternativa
A cura e con un saggio di Marco Mamone Capria
Vedi la descrizione: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1
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Il caso Oxychinol
La truffa sistematica perpetrata dall'onnipossente "Sindacato Chimico" in combutta con gli Istituti Superiori della Sanità a detrimento del gregge umano cresce ogni giorno. Eppure ogni giorno viene alla luce che i "nuovi farmaci" (perlopiù si tratta sempre degli stessi vecchi farmaci, come ingredienti identici ma in combinazioni diverse e con altre etichette) non solo sono incapaci di curare malattie che la natura saprebbe curare meglio da sola, se gliene venisse accordata la possibilità, ma producono malattie del tutto nuove.
Nell'agosto 1978 dal Giappone venne la notizia che tre fabbricanti di farmaci insieme al governo giapponese erano stati giudicati colpevoli di aver venduto medicine contenenti Oxychinol (anche chiamato Cliochinolo), responsabile di una nuova grave malattia del sistema nervoso: la neuropatia mielo-ottica subacquea, in breve SMON. I fabbricanti - Takeda, Ciba-Ceigy Japan e Tanabe Seijaku - vennero condannati insieme alle autorità sanitarie giapponesi a pagare un indennizzo di 3,25 miliardi di yen (a quell'epoca circa 17 milioni di dollari o cinque milioni di sterline) a 133 danneggiati o ai loro eredi. Così si era concluso il primo dei più di venti processi in corso a quell'epoca.
La parte civile aveva dimostrato che lo SMON era causato da farmaci venduti con la promessa di curare miracolosamente ciò che i fabbricanti avevano chiamato una "diarrea estiva", definizione assai poco scientifica per un innocuo disordine intestinale che colpisce molti turisti in paesi tropicali; gli americani la chiamano in modi diversi, per esempio la "diarrea del soldato" o la "vendetta di Montezuma", e gli inglesi "mal di pancia spagnolo", e di solito passa entro 48 ore. A condizione che non s'ingerisca il "miracoloso" Oxychinol, venduto in tutto il mondo sotto diverse etichette (Mexaform, Enterovioformio, Intestopan, Sterosan e così via) con la raccomandazione di assumerlo al primo sintomo d'indigestione o, meglio ancora, in via profilattica, ossia prima di aver sviluppato difficoltà intestinali (che il farmaco invece provoca!).
Fu necessario contare perlomeno mille morti e 30 mila casi di cecità e/o paralisi degli arti inferiori in Giappone prima che si capisse che casi analoghi fino allora inspiegabili di cecità e paralisi in Olanda, Danimarca, Germania, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Italia, Svezia ecc. erano stati causati da farmaci contenenti Oxychinol. Una scoperta che smentì il ridicolo alibi della Ciba-Geigy secondo cui soltanto giapponesi erano stati colpiti dalla malattia e pertanto erano loro stessi colpevoli di quella catastrofe nazionale, perché si erano fidati troppo delle promesse dei fabbricanti.
Nel 1979 un medico svedese, il dott. Olle Hansson, professore di Pediatria Neurologica all'Università di Göteborg, pubblicò un libro su quanto era venuto alla luce in un tribunale di Tokyo che lo aveva convocato come testimone al primo processo sugli effetti dell'Oxychinol [O. Hansson, Arzneimittel-Multis und der SMON-Skandal (Le multinazionali del farmaco e lo scandalo dello SMON), Z-Verlag, Basilea e Arzneimittel-Informations-Dienst, Berlino]. Questo libro non lascia dubbi sul fatto che ci sono fabbricanti di farmaci che non si peritano di camminare sui cadaveri - cadaveri umani - per arrivare al loro scopo di vender farmaci lucrosi nascondendone i pericoli. Nel solo Giappone, l'Oxychinol era venduto sotto 168 marche diverse.
Le molte scoperte scioccanti del dott. Olle Hansson includevano la rivelazione che i protocolli di ricerca della stessa Ciba-Geigy, risalenti addirittura al 19 giugno 1939, dimostravano che i ricercatori svizzeri erano riusciti ad avvelenare un buon numero di animali, assaliti da violente convulsioni e difficoltà respiratorie non appena avevano ingerito dell'Oxychinol. La maggior parte di essi finì col morirne. Nonostante questi risultati, che vennero mantenuti segreti, la Ciba-Geigy vendette il pericoloso farmaco in tutto il mondo, limitandosi ad avvertire i consumatori nel foglietto illustrativo che "esso non dovrebbe essere somministrato agli animali da compagnia".
Questo che cosa prova? Chiaramente, che i ricercatori stessi non credono che le prove sugli animali siano valide anche per l'uomo: esattamente quello che noi stiamo dicendo a tutto il mondo da trent'anni.
Il 28 aprile 1980, all'Hotel Penta di Ginevra, ebbe luogo una conferenza stampa a cui parteciparono 37 reporter internazionali convocati da un comitato giapponese. I partecipanti comprendevano avvocati e autorità mediche venturi da Giappone, Malaysia, Australia, Paesi Bassi, Regno Unito, Svizzera, Sri Lanka, USA, Francia, Svezia, Norvegia e Italia.
Emerse da questa conferenza che la Ciba-Geigy non aveva tenuto alcun conto dei disturbi che il Cliochinolo aveva già causato agli animali su cui lo aveva provato, probabilmente ben sapendo che ciò non significava nulla, e lo aveva messo in commercio egualmente.
I protocolli di quella conferenza furono poi pubblicati in Giappone. Segue un estratto della prefazione di Hiroshi Izumi, avvocato di Tokyo.
Sono trascorsi nove anni da quando le vittime dello SMON hanno iniziato le azioni legali contro lo Stato, Ciba-Geigy (Japan) Limited, Takeda Chemical Industries Ltd, e Tanebe Seiyaku Co., Ltd. Il numero di accusatori da quando quel processo ebbe inizio il 28 maggio 1971 ha ormai raggiunto quota 5500.
La Corte distrettuale sul caso SMON il 3 agosto 1878 decise quanto segue:
"L'ufficio centrale della Ciba Geigy a Basilea ha stilato rapporti dai quali si evince che cani ai quali era stato dato dell'Enterovioformio o Mexaform spesso sviluppavano attacchi epilettici e morivano. La compagnia ha diffuso un avvertimento tra i veterinari di non usare questo medicinale in trattamenti veterinari. Però, nonostante questi medicinali fossero stati prodotti per consumo umano, non solo non hanno preso alcuna misura per avvertire i consumatori del pericolo, ma anche, come già menzionato, hanno continuato ad assicurare l'assoluta sicurezza dell'Enterovioformio e del Mexaform in Giappone […]
Continuano ancora a vendere Clochinolo in molti paesi senza le avvertenze adeguate.
A Mrs. Heidi Anderson, una signora svedese che ha partecipato a questa conferenza, era stata diagnosticata una sclerosi multipla, ma oggi è chiaro che lei è una vittima dello SMON procuratore dal Clochinolo.
E' un atto criminale che la Cibe-Geigy e altre multinazionali farmaceutiche continuino a vendere nel Terzo Mondo medicinali che sono proibiti nei paesi sviluppati.
(Geneva Press Conference on SMON: Proceedings, Copyright 1980 by the Org. Committee of Geneva Press Conference on SMON, Sth Fl., Yamaichi Bldg., Tokyo 160)
(continua … )
Dall'Autore di IMPERATRICE NUDA, Hans Ruesch: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia.
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A cura e con un saggio di Marco Mamone Capria
Vedi la descrizione: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1
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