Petizione, firmate e condividete!
SALVIAMO i topi e i conigli ancora prigionieri nel Dipartimento di Farmacologia dell'Università Statale di Milano
Dopo l'occupazione del dipartimento di Farmacologia presso l'università degli studi di Milano avvenuta due mesi fa si era arrivati ad un accordo tra le parti. I dirigenti dell'università avrebbero dovuto consegnare tutti gli animali rimasti, non più utilizzabili per nessun tipo di attività da laboratorio, agli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill i quali avrebbero poi provveduto a trovare adeguata sistemazione.
▸ Aiutaci a portare in salvo tutti gli animali, sottoscrivi subito la petizione a questo LINK ▸ http://bit.ly/14V0Dh9
Dopo tanto tempo tutti gli animali, 17 conigli e un numero non specificato di topi sono ancora all'interno dello stabulario, i patti non sono stati rispettati, ci sono animali rinchiusi da cinque anni che necessitano di una sistemazione e di attenzione ben diversa da quella riservata dentro uno stabulario e non è possibile far passare altro prezioso tempo.
Dopo l'occupazione del dipartimento di Farmacologia presso l'università degli studi di Milano avvenuta due mesi fa si era arrivati ad un accordo tra le parti. I dirigenti dell'università avrebbero dovuto consegnare tutti gli animali rimasti, non più utilizzabili per nessun tipo di attività da laboratorio, agli attivisti del Coordinamento Fermare Green Hill i quali avrebbero poi provveduto a trovare adeguata sistemazione.
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Dopo tanto tempo tutti gli animali, 17 conigli e un numero non specificato di topi sono ancora all'interno dello stabulario, i patti non sono stati rispettati, ci sono animali rinchiusi da cinque anni che necessitano di una sistemazione e di attenzione ben diversa da quella riservata dentro uno stabulario e non è possibile far passare altro prezioso tempo.
L'attuale medicina non è niente altro che un dogma fasullo, imposto quasi universalmente con mezzi legali o illegali, da parte della lobby che nei paesi industrializzati costituisce il Potere medico, in stretta alleanza con il cartello chim...Visualizza altro
SUPERSTIZIONE
Chiunque abbia mai avuto a che fare con animali, che fossero da compagnia o da allevamento, ha prima o poi dovuto imparare, per esperienza personale o per aver avuto bisogno di un veterinario, che i medicinali destinati all'uomo non vanno somministrati agli animali: questi potrebbero morirne. Che cosa significa? Significa semplicemente che l'organismo dell'animale reagisce in modo diverso da quello umano e una medicina che giova all'uno può danneggiare irreparabilmente l'altro. Eppure, anche chi conosce questa regola viene così confuso dalla propaganda, da accettare gli esperimenti sugli animali come una garanzia assoluta e arriverà a dichiarare, senza riflettere: "Dato che i nuovi medicinali devono essere sperimentati, meglio sperimentarli sugli animali che su di me".
Questa affermazione, apparentemente molto ragionevole, ma in realtà intesa a rassicurarci, contiene due premesse sbagliate: primo, che quel miracolo naturale che è ogni organismo vivente sia venuto al mondo bisognoso dal primo giorno di sempre nuove medicine, di sempre nuovi veleni chimici per poter sopravvivere; secondo, che le prove fatte sugli animali ci diano informazioni sicure circa l'effetto dei farmaci sull'uomo.
Queste sono conclusioni errate di cui la stragrande maggioranza del pubblico è stata costretta a convincersi come di un indiscutibile dogma religioso, attraverso un sistematico lavaggio del cervello, che per quasi tutti ha inizio prima dell'età della ragione. Dapprima in famiglia, anch'essa improntata su questa forma mentale, quindi a scuola e in continuazione attraverso i mass- media. E nonostante l'evidenza delle sempre crescenti prove contrarie, i più si aggrappano con la stessa incrollabile fede a queste convinzioni come un tempo le masse credevano al potere terapeutico dell'acqua benedetta, soprattutto se bevuta da una campana di chiesa sulla quale erano state dette sette messe, o che l'immolazione sul rogo delle imputate di stregoneria fosse un atto umanitario perché salvava l'anima della sciagurata peccatrice. Eppure, gli errori di oggi sono ben più evidenti di quelli medioevali.
"Tutto ciò che si ottiene con gli animali è perfettamente valido anche per l'uomo. Gli esperimenti fatti su animali, con sostanze deleterie oppure in condizioni nocive, sono perfettamente attendibili per la tossicologia e l'igiene dell'uomo. Le ricerche sulle sostanze medicamentose o tossiche sono egualmente del tutto applicabili all'uomo dal punto di vista terapeutico".
Queste ed altre sciocchezze dello stesso livello vennero solennemente proclamate da Claude Bernard, l'apostolo della moderna ricerca medica basata sulla vivisezione degli animali, nella sua storica Introduzione allo studio della medicina sperimentale, l'opera che nel 1865 pose le fondamenta dell'attuale medicina "ufficiale" nel mondo occidentale e che è diventata il Vangelo dei sedicenti ricercatori medici, nonostante che le dolorose prove della sua erroneità vadano costantemente aumentando.
In realtà la medicina non merita attualmente il nome di "scienza", se diamo a questa parola il suo significato originario di "conoscenza", al posto di "ricerca", che è il significato che ha acquisito negli Stati Uniti.
L'attuale medicina non è niente altro che un dogma fasullo, imposto quasi universalmente con mezzi legali o illegali, da parte della lobby che nei paesi industrializzati costituisce il Potere medico, in stretta alleanza con il cartello chimico. Il suo scopo non è la salute pubblica, che gli serve solo come pretesto per estorcere ingenti somme di denaro alla comunità; l'unico suo obiettivo è la costante crescita della propria ricchezza e del proprio potere.
La vera scienza presuppone libertà di informazione e lo scambio di opinioni differenti. Nell'ambito della medicina istituzionalizzata questo oggi non esiste. Medici preparati e coraggiosi, che cercano di esprimere opinioni di contrasto con quelle diramate dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Ginevra ma diretta dagli Stati Uniti), mettendo per esempio in guardia da certe devastanti (ma lucrative) terapie del cancro o dai pericoli delle (egualmente lucrative) vaccinazioni a tappeto, sono stati prontamente diffidati dal continuare oppure costretti al silenzio, e così si sono ritrovati regolarmente esclusi dai congressi di medicina che più contano e che sono seguiti dalla stampa.
E' la ragione per cui, prima di essere autorizzati a parlare ai congressi, tutti i partecipanti sono tenuti a far valutare il testo del loro intervento con mesi di anticipo. Oppure vengono relegati al gradino più basso della scala professionale, dal quale non possono esprimere opinioni influenti, o vengono addirittura esclusi dalla comunità medica. Vedremo in seguito altre forme di interferenza dall'alto.
In conseguenza di questa censura sistematica, che si svolge parallelamente all'assordante propaganda medica, i rari casi di opinioni oneste espresse da membri importanti della comunità medica finiscono rapidamente nel dimenticatoio, come nel caso della citata dichiarazione del dott. Gallagher e della seguente del dott. Modell, e non vengono più ribadite nemmeno dai loro autori, certamente rimproverati.
250.000 farmaci
Ormai è già passato un bel po' di tempo da quando il dott. Walter Modell del Medical College della Cornell University, definito dal settimanale Time "uno dei principali esperti in campo farmacologico", scriveva in Clinical Pharmacology and Therapeutics:
Quando si capirà che esistono già troppi farmaci? Oggi sono in circolazione almeno 150.000 preparati farmaceutici, ogni anno ne vengono introdotti nuovamente sul mercato circa altri 15.000, mentre allo stesso tempo circa 12.000 ne spariscono. Il fatto è che, non ci sono abbastanza malattie per così tante medicine. Attualmente, l'unica utilità dei nuovi farmaci è di neutralizzare gli effetti negativi di altre nuove medicine.
(Time 26 maggio 1961)
Da quando il dottor Modell rivelò questi dati, il numero dei medicinali in commercio nel mondo deve essere salito ad almeno 205.000, e le malattie sono aumentate in proporzione. Non ci troviamo quindi di fronte al compito di sviluppare nuovi farmaci, bensì di ridurre drasticamente quelli esistenti. Il che ridurrebbe automaticamente anche le malattie. Quasi tutti noi sappiamo che cosa fare per mantenere sani fegato, reni, polmoni e cuore; ma ciò che i più non sanno, grazie al sistematico lavaggio del cervello, è che la continua assunzione di "pillolette miracolose" non solo non può riparare un danno fisiologico, ma può solo aggravarlo, introducendo nuovi veleni in un organismo già male amministrato.
Secondo i dati della FDA (Food and Drug Amministration, l'ente statunitense per gli Alimenti e i Farmaci), nel 1978 ben 1,5 milioni di americani sono dovuti ricorrere al ricovero ospedaliero per aver fatto uso di medicinali intesi a "curare" un qualche disturbo, e una volta ricoverato circa il 30% ha subito danni ulteriori a causa delle terapie a cui è stato sottoposto in ospedale. Il numero di persone uccise annualmente dai farmaci si aggira intorno alle 140.000 unità (peggio della guerra in Iraq).
E ciò secondo la FDA. L'industria sanitaria è oggi una delle più importanti del Nord America, seconda solo all'industria alimentare con relativa distribuzione.
La stessa situazione è riscontrabile anche in tutti gli altri paesi industrializzati, dove i cittadini vengono "protetti" da un sistema sanitario che promuove il consumo di medicinali chimici e terapie dispendiose, sottraendo ai contribuenti in buona fede miliardi di contributi fiscali, che affluiscono direttamente nelle casse del cartello chimico-medico.
Dall'Autore di IMPERATRICE NUDA, Hans Ruesch: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia.
Stampa Alternativa
A cura e con un saggio di Marco Mamone Capria
Vedi la descrizione: http://www.facebook.com/media/set/?set=a.483595725051612.1073741836.469925656418619&type=1
Chiunque abbia mai avuto a che fare con animali, che fossero da compagnia o da allevamento, ha prima o poi dovuto imparare, per esperienza personale o per aver avuto bisogno di un veterinario, che i medicinali destinati all'uomo non vanno somministrati agli animali: questi potrebbero morirne. Che cosa significa? Significa semplicemente che l'organismo dell'animale reagisce in modo diverso da quello umano e una medicina che giova all'uno può danneggiare irreparabilmente l'altro. Eppure, anche chi conosce questa regola viene così confuso dalla propaganda, da accettare gli esperimenti sugli animali come una garanzia assoluta e arriverà a dichiarare, senza riflettere: "Dato che i nuovi medicinali devono essere sperimentati, meglio sperimentarli sugli animali che su di me".
Questa affermazione, apparentemente molto ragionevole, ma in realtà intesa a rassicurarci, contiene due premesse sbagliate: primo, che quel miracolo naturale che è ogni organismo vivente sia venuto al mondo bisognoso dal primo giorno di sempre nuove medicine, di sempre nuovi veleni chimici per poter sopravvivere; secondo, che le prove fatte sugli animali ci diano informazioni sicure circa l'effetto dei farmaci sull'uomo.
Queste sono conclusioni errate di cui la stragrande maggioranza del pubblico è stata costretta a convincersi come di un indiscutibile dogma religioso, attraverso un sistematico lavaggio del cervello, che per quasi tutti ha inizio prima dell'età della ragione. Dapprima in famiglia, anch'essa improntata su questa forma mentale, quindi a scuola e in continuazione attraverso i mass- media. E nonostante l'evidenza delle sempre crescenti prove contrarie, i più si aggrappano con la stessa incrollabile fede a queste convinzioni come un tempo le masse credevano al potere terapeutico dell'acqua benedetta, soprattutto se bevuta da una campana di chiesa sulla quale erano state dette sette messe, o che l'immolazione sul rogo delle imputate di stregoneria fosse un atto umanitario perché salvava l'anima della sciagurata peccatrice. Eppure, gli errori di oggi sono ben più evidenti di quelli medioevali.
"Tutto ciò che si ottiene con gli animali è perfettamente valido anche per l'uomo. Gli esperimenti fatti su animali, con sostanze deleterie oppure in condizioni nocive, sono perfettamente attendibili per la tossicologia e l'igiene dell'uomo. Le ricerche sulle sostanze medicamentose o tossiche sono egualmente del tutto applicabili all'uomo dal punto di vista terapeutico".
Queste ed altre sciocchezze dello stesso livello vennero solennemente proclamate da Claude Bernard, l'apostolo della moderna ricerca medica basata sulla vivisezione degli animali, nella sua storica Introduzione allo studio della medicina sperimentale, l'opera che nel 1865 pose le fondamenta dell'attuale medicina "ufficiale" nel mondo occidentale e che è diventata il Vangelo dei sedicenti ricercatori medici, nonostante che le dolorose prove della sua erroneità vadano costantemente aumentando.
In realtà la medicina non merita attualmente il nome di "scienza", se diamo a questa parola il suo significato originario di "conoscenza", al posto di "ricerca", che è il significato che ha acquisito negli Stati Uniti.
L'attuale medicina non è niente altro che un dogma fasullo, imposto quasi universalmente con mezzi legali o illegali, da parte della lobby che nei paesi industrializzati costituisce il Potere medico, in stretta alleanza con il cartello chimico. Il suo scopo non è la salute pubblica, che gli serve solo come pretesto per estorcere ingenti somme di denaro alla comunità; l'unico suo obiettivo è la costante crescita della propria ricchezza e del proprio potere.
La vera scienza presuppone libertà di informazione e lo scambio di opinioni differenti. Nell'ambito della medicina istituzionalizzata questo oggi non esiste. Medici preparati e coraggiosi, che cercano di esprimere opinioni di contrasto con quelle diramate dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità, con sede a Ginevra ma diretta dagli Stati Uniti), mettendo per esempio in guardia da certe devastanti (ma lucrative) terapie del cancro o dai pericoli delle (egualmente lucrative) vaccinazioni a tappeto, sono stati prontamente diffidati dal continuare oppure costretti al silenzio, e così si sono ritrovati regolarmente esclusi dai congressi di medicina che più contano e che sono seguiti dalla stampa.
E' la ragione per cui, prima di essere autorizzati a parlare ai congressi, tutti i partecipanti sono tenuti a far valutare il testo del loro intervento con mesi di anticipo. Oppure vengono relegati al gradino più basso della scala professionale, dal quale non possono esprimere opinioni influenti, o vengono addirittura esclusi dalla comunità medica. Vedremo in seguito altre forme di interferenza dall'alto.
In conseguenza di questa censura sistematica, che si svolge parallelamente all'assordante propaganda medica, i rari casi di opinioni oneste espresse da membri importanti della comunità medica finiscono rapidamente nel dimenticatoio, come nel caso della citata dichiarazione del dott. Gallagher e della seguente del dott. Modell, e non vengono più ribadite nemmeno dai loro autori, certamente rimproverati.
250.000 farmaci
Ormai è già passato un bel po' di tempo da quando il dott. Walter Modell del Medical College della Cornell University, definito dal settimanale Time "uno dei principali esperti in campo farmacologico", scriveva in Clinical Pharmacology and Therapeutics:
Quando si capirà che esistono già troppi farmaci? Oggi sono in circolazione almeno 150.000 preparati farmaceutici, ogni anno ne vengono introdotti nuovamente sul mercato circa altri 15.000, mentre allo stesso tempo circa 12.000 ne spariscono. Il fatto è che, non ci sono abbastanza malattie per così tante medicine. Attualmente, l'unica utilità dei nuovi farmaci è di neutralizzare gli effetti negativi di altre nuove medicine.
(Time 26 maggio 1961)
Da quando il dottor Modell rivelò questi dati, il numero dei medicinali in commercio nel mondo deve essere salito ad almeno 205.000, e le malattie sono aumentate in proporzione. Non ci troviamo quindi di fronte al compito di sviluppare nuovi farmaci, bensì di ridurre drasticamente quelli esistenti. Il che ridurrebbe automaticamente anche le malattie. Quasi tutti noi sappiamo che cosa fare per mantenere sani fegato, reni, polmoni e cuore; ma ciò che i più non sanno, grazie al sistematico lavaggio del cervello, è che la continua assunzione di "pillolette miracolose" non solo non può riparare un danno fisiologico, ma può solo aggravarlo, introducendo nuovi veleni in un organismo già male amministrato.
Secondo i dati della FDA (Food and Drug Amministration, l'ente statunitense per gli Alimenti e i Farmaci), nel 1978 ben 1,5 milioni di americani sono dovuti ricorrere al ricovero ospedaliero per aver fatto uso di medicinali intesi a "curare" un qualche disturbo, e una volta ricoverato circa il 30% ha subito danni ulteriori a causa delle terapie a cui è stato sottoposto in ospedale. Il numero di persone uccise annualmente dai farmaci si aggira intorno alle 140.000 unità (peggio della guerra in Iraq).
E ciò secondo la FDA. L'industria sanitaria è oggi una delle più importanti del Nord America, seconda solo all'industria alimentare con relativa distribuzione.
La stessa situazione è riscontrabile anche in tutti gli altri paesi industrializzati, dove i cittadini vengono "protetti" da un sistema sanitario che promuove il consumo di medicinali chimici e terapie dispendiose, sottraendo ai contribuenti in buona fede miliardi di contributi fiscali, che affluiscono direttamente nelle casse del cartello chimico-medico.
Dall'Autore di IMPERATRICE NUDA, Hans Ruesch: LA FIGLIA DELL'IMPERATRICE _ La grande industria della malattia.
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A cura e con un saggio di Marco Mamone Capria
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