LA RIBELLIONE
La vivisezione risuscita gli antichi orrori, però moltiplicandoli all'infinito. Noi non torturiamo più in nome del Signore o in nome dello Stato, ma in nome di una presunta Scienza, dimostratamente errata.
Per di più, torturiamo creature colpevoli di null'altro che di trovarsi al mondo: e chi può credere che siano state messe al mondo a tal fine? Ma come in passato l'umanità era addestrata a tollerare la crudeltà verso gli esseri umani in base a una diffusissima superstizione, così oggi è addestrata a tollerare la crudeltà verso gli animali in base a un'altra superstizione, altrettanto diffusa. Che la vivisezione sia ingiusta e atroce allo stesso tempo lo dimostra il fatto che molti individui di coscienza si rifiutano perfino di pensarvi.
Troppo facile, signore e signori di coscienza. Anche le vittime preferirebbero non pensarci.
Se noi riteniamo indegno d'una persona civile tollerare che un bambino indifeso venga martirizzato, allora dobbiamo avere il medesimo sentimento anche verso chi viene sottoposto a torture in nome della scienza.
La sofferenza è altrettanto reale nel secondo caso che nel primo, e così anche l'ingiustizia nei confronti della vittima. Il pretesto per la crudeltà non modifica la qualità dell'atto. Se questo è ingiusto il lunedì è anche ingiusto il martedì, chiunque lo compia, qualunque sia il luogo, e per qualsivoglia ragione.
Alcuni decenni fa, Miriam A. Ferguson, governatore del Texas, dichiarò: «Quanto più presto ed estesamente noi introdurremo nelle scuole una educazione più umanitaria e favoriremo lo spirito di giustizia e bontà verso le creature inferiori, tanto più presto ed estesamente raggiungeremo le radici non solo della crudeltà, ma del crimine». Ennesimo grido nel deserto: a poco a poco, dilagando, la nuova barbarie si riversava dagli atenei anche sulle scuole inferiori, e alunni che non erano ancora padroni dell’ortografia venivano incoraggiati a torturare animali viventi per amore della "scienza".
Oggi sappiamo che negli Stati Uniti — la nazione che ha sempre precorso gli usi e costumi degli altri paesi sedicenti civili — l'introduzione della vivisezione nelle scuole elementari ha coinciso con l'incremento della delinquenza minorile e dei crimini di gruppo ormai compiuti quotidianamente a scopo di divertimento, come il massacro dell'attrice Sharon Tate ("uccidere per uccidere": inquietante analogia col principio "la scienza per la scienza"), e col decadimento morale delle classi dirigenti, fin nelle più alte sfere del governo di una nazione che pochi decenni orsono rappresentava per tutto il mondo la speranza di un'umanità migliore.
È così che molti psicologi spiegano lo sbandamento di gran parte della gioventù odierna e il suo rifugio nella droga: un desiderio di moralità, innato nell'uomo, viene frustrato dall'esempio di immoralità dell'ordine costituito e delle classi dirigenti.
Vedi: PARTE SESTA- LA RIBELLIONE in: Imperatrice Nuda (1976) -http://www.hansruesch.net/articoli/Imperatrice%20Nuda%20(1976).pdf
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